Letteralmente, «(gran) voglia di zucchero»: il verbo inglese «to crave» indica non solo il chiedere o il domandare, ma sottolinea l’implorare, l’aver bisogno, il desiderare ardentemente, addirittura il bramare; esprime urgenza e veemenza nell’ottenere il “dolce”. Talvolta il «bisogno di zuccheri» deve essere visto come una sorta di «ricerca di dolcezza» (coccole) e lo «sugar craving» potrebbe essere, a pieno titolo, inserito fra i «confort food».
Può essere considerata una forma di fame selettiva, che esprime desiderio quasi mai associabile al concetto di fame: le possibili cause sono piuttosto eterogenee e non sempre riconducibili a carenze selettive dell’organismo; il “consumatore di glucosio” sente la necessità dello zucchero, proprio come un alcolizzato sente quella dell’alcool, perché il cervello è condizionato a rilasciare “ormoni felici” ogni volta che il glucosio è presente. In alcuni casi si potrebbe parlare specificamente di “dipendenza dagli zuccheri”.
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