definizione
Chiamata anche con l’acronimo N.C.G.S. (non-celiac gluten sensitivity), è una sindrome caratterizzata da un insieme di manifestazioni intestinali ed extra-intestinali, associati all’ingestione di alimenti contenenti glutine, che si manifesta in soggetti non affetti da morbo celiaco o allergia al grano: i sintomi sono piuttosto eterogenei ed aspecifici e di intensità decisamente meno importanti, rispetto alle conseguenze del contatto col glutine nei pazienti celiaci.
Frequentemente si osserva flatulenza, meteorismo o bloating, dolore addominale e alterata peristalsi, non di rado accompagnati dall’insorgenza di una sindrome dell’Intestino Irritabile.
Oggettivamente attualmente è di difficile identificazione, in quanto non si hanno ancora degli strumenti diagnostici per riconoscerla: in genere, la diagnosi avviene per esclusione della celiachia, basandosi su sintomi come mente annebbiata, obnubilamento del sensorio, nausea, problemi intestinali, dolori muscolari e stanchezza.
Vengono associati alla “sensibilità al glutine non-celiaca”, come spesso accade alle “patologie” dai contorni non ben definite, responsabilità nella genesi di disordini delle sfera psichica o in ambito neurologico, assegnandole la responsabilità di alcuni tipi di neuropatie periferiche, depressione, atassia, schizofrenia, autismo, allucinazioni, stati paranoidi …
Alcuni autori associano questo quadro eziopatologico alla “sindrome dell’intestino permeabile”, relazionando i disturbi neurologici allo stato infiammatorio ed al conseguente passaggio di proteine derivate dai cereali nel sangue, permettendo loro di giungere a livello cerebrale.
La cura, anche in questo caso, come nella celiachia, è l’eliminazione del glutine, mentre possono essere tollerati gli alimenti con tracce di glutine o piccole quantità di questa proteina, anche se in realtà non è certo che la proteina scatenante le manifestazioni sia effettivamente il glutine o altre proteine dei cereali, al punto che viene proposta la definizione “non-celiac wheat sensitivity” (N.C.W.S.), ovvero sindrome della sensibilità al grano non-celiaca, come alternativa.
Poiché la “malattia” è stata ipotizzata all’inizio degli anni ’80 dello scorso secolo, la mancanza di indicatori bioumorali per una diagnosi precisa pone seri dubbi sulla esistenza di questa sindrome.
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