definizione
Miscela costituita soprattutto da tre sostanze, cioè la silibina (detta anche silibinina), la silicristina e la silidianina: questo fitocomplesso di flavonolignani, pur essendo presente in differenti piante, è particolarmente concentrato nel Cardo Mariano (Silybum Marianum), di cui è il componente più importante dal punto di vista quantitativo e qualitativo; la silimarina non è presente nelle foglie di cardo mariano, ma si concentra nei semi e nello strato proteico della superficie esterna del frutto (achenio).
proprietà officinali
Gli effetti epatoprotettivi della silimarina sono tali da poter ridurre il danno alle cellule epatiche causato dall’esposizione a sostanze tossiche quali l’etanolo (alcol), la falloidina (veleno caratteristico dei funghi appartenenti al genere Amanita), il tetracloruro di carbonio, il paracetamolo e la tioacetammide: l’efficacia protettiva della silimarina sono riconducibili soprattutto alla sua capacità di aumentare la sintesi delle proteine epatiche e di inibire quella dei mediatori infiammatori e dei radicali liberi.
Utilizzata con successo come coadiuvante nel trattamento delle epatiti, delle cirrosi croniche, delle intossicazioni epatiche ed in caso di avvelenamento da Amanita Phalloides., può essere usata, in ambito sportivo, come detossificante da assumere per limitare gli effetti epatotossici degli steroidi anabolizzanti orali.
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