definizione
Presente in molte piante della famiglia delle Salicaceae come salici e pioppi, il principio attivo è un β-glucoside costituito da glucosio esterificato mediante legame β-glicosidico con saligenina (alcol salicilico): la salicina possiede un’attività antinfiammatoria, antipiretica, antidolorifica per inibizione delle cicloossigenasi dovuta alla frazione agliconica della molecola (saligenina).
Grazie all’attività antinfiammatoria e analgesica esplicata dalla salicina contenuta nel salice, il suo uso viene fatto per il trattamento dei dolori reumatici; le attività analgesiche e antinfiammatorie esercitate dalla salicina possono essere utili anche per il trattamento di dolori di lieve entità di diversa origine e natura, quali il mal di testa, i dolori di origine infiammatoria e i dolori associati al comune raffreddore.
La masticazione di pezzi di corteccia ricavati da alcune piante della famiglia delle Salicaceae (in particolare dal Salix Alba), rilascia la salicina: l’insalivazione e la masticazione provocano l’idrolizzazione del legame β-glicosidico dalla salicina, liberando glucosio e saligenina (aglicone); tale reazione avviene più rapidamente in presenza di acido cloridrico, come succede nello stomaco, oppure nell’intestino tenue ad opera dell’attività enzimatica della flora residente o grazie all’azione enzimatica dei tessuti epatici.
La salicina, pertanto, può essere considerata come una sorta di pro-farmaco; l’acido salicilico (saligenina) svolge le sue attività analgesiche, antinfiammatorie e antipiretiche tramite l’inibizione dell’enzima ciclossigenasi, ossia dell’enzima deputato alla trasformazione dell’acido arachidonico nelle prostaglandine responsabili dell’insorgenza di infiammazione, febbre e dolore.
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