Reishi

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definizione

Il termine reishi (霊芝) significa, in giapponese, «fungo a staffa»; viene chiamato anche mannentake (万年茸), traducibile letteralmente con «fungo dei 10.000 anni», per sottolineare i suo presunti effetti sulla longevità e la sua azione anti-aging: in Cina è chiamato «lingzhi» (猴頭菇 → «pianta dello spirito», «fungo divino»;  il nome cinese è composto da tre ideogrammi che significano rispettivamente “sciamano”, “che prega per”, “la pioggia”), termine che indica una combinazione di potenza spirituale ed essenza dell’immortalità, essendo considerato “l’erba della potenza spirituale”, che simboleggia il successo, il benessere, il potere divino e la longevità.

Fungo saprofita, di origine asiatica, predilige il legno di quercia o castagno ed è così chiamato perchè forma sporofori perenni simili a mensole legnose o simili al sughero, spesso di grandi dimensioni; corrisponde al Ganoderma Lucidum, un fungo basidiomicete, di origine asiatica, della famiglia Ganodermataceae: il termine latino lucidus significa lucido o brillante, sottolineando l’aspetto della superfice che appare come “laccato” o “verniciato”.

Le applicazioni specifiche ed i benefici per la salute attribuiti a questo fungo includono il controllo dei livelli di glucosio nel sangue, la modulazione del sistema immunitario, l’epatoprotezione, la batteriostasi, l’azione antivirale ed altro ancora: in particolare, si rivela utile nella prevenzione e nella cura di alcune patologie del fegato, dell’apparato cardiocircolatorio, del rene, dello stomaco e dell’apparato sessuale femminile e maschile.

È contenuto nel Glycan Renew, una miscela sinergica caratterizzata dalla contestuale presenza di Shitake, Maitake, Cordiceps Sinensis, in grado di accentuare i benefici a livello corporeo e l’azione combinata dei glicani contenuti.

effetto neuroprotettivo

Secondo la visione attuale della medicina scientifica, come conseguenza dei molti insulti subiti nel tempo (stressor), le cellule cerebrali “decidono” di spegnersi, di morire, cioè vanno incontro ad un fenomeno chiamato apoptosi: quando questo accade, a livello neuronale o della glia, si vede una perdita di neuroni che a lungo andare, come effetto dei processi di senescenza, può dare origine a malattie degenerative cerebrali come il morbo di Parkinson o la malattia di Alzheimer.

Recenti studi hanno evidenziato che il Reishi sia in grado di svolgere un’azione protettiva, nei confronti delle cellule cerebrali, dall’apoptosi: in particolare uno studio australiano, traendo ispirazione dalla medicina tradizionale cinese, ha cercato di verificare se quanto scritto nel Ben Cao, un testo risalente a duemila anni fa, avesse un qualche fondamento: in particolare, fra i differenti farmaci, in gran parte di origine vegetale, spiccava nel testo, per la sua azione antiossidante, il Lingzhi (ovvero i Reishi); gli effetti benefici sono da ascrivere ai differenti principi medicinali contenuti che spaziano da differenti fitochimici, come i triterpenoidi, che hanno una struttura molecolare simile a quella degli ormoni steroidei, i beta-glucani, la cumarina, o gli steroli.

L’utilizzo come nootropo o smart drug è dovuto anche alla capacità di aumentare la presenza di mediatori cerebrali quali la nor-adrenalina e le dopamina, determinanti nel sostenere lo sforzo neuromuscolare, nell’aumentare la forza e ridurre il senso di stanchezza e di fatica, soprattutto quando in sinergia con il Cordyceps Sinensis: gli stessi neurotrasmettitori sono in grado di agire come anti-depressivi o di alleviare le manifestazioni di ansia, stress e insonnia.

sport ed energia

Nell’ambito dell’attività sportiva, soprattutto quando si tende a superare la soglia aerobica, superando la soglia della fatica o mirando a prestazioni massimali, l’attività muscolare produce frequentemente acido lattico e radicali liberi, non di rado in associazione con microtraumi o microlesioni delle strutture osteo-artro-miologiche che tendono, come conseguenza, ad incrementare il rischio infortuni.

Il Reishi, soprattutto in sinergia con il Cordyceps Sinensis ed altri funghi utilizzati nella micoterapia tradizionale, grazie all’azione antiossidante, è in grado di contrastare la formazionie i radicali liberi ed in particolare dei R.O.T.S. prodotti in grande quantità durante l’esercizio fisico: i radicali liberi dell’ossigeno, se non vengono rimossi, sono in grado di creare danni a livello cellulare, causando invecchiamento cellulare precoce ed esporre ad una maggior incidenza degli infortuni traumatici. L’azione antiossidante accelera i tempi di recupero dopo l’allenamento, favorendo lo smaltimento dell’acido lattico, corresponsabile del perdurare della stanchezza e del dolore muscolare; grazie alla presenza di presenza di alcuni principi attivi come i terpeni, che hanno un effetto cortisonico, il Reishi svolge un’azione antinfiammatoria, utile in caso di micro- traumatismi, inevitabili nell’attività sportiva.

Infatti il Reishi, fra le molteplici proprietà, vanta la particolarità di lavorare sull’asse ipotalamo-ipofisi-surrenalico attivato dello stress e sul conseguente disequilibrio somato-emozionale e neuroendocrino dell’organismo: questo fungo è in grado riequilibrare l’interazione fra il sistema nervoso simpatico e parasimpatico, riducendo l’eretismo e gli stati di iperattivazione e svolgendo un’azione calmante sul sistema nervoso, senza esercitare un’azione di tipo sedativo-depressivo; in genere si può osservare un aumentato senso di benessere e serenità uniti ad un aumento della vigilanza e dell’attività cognitiva.

Per tutte queste ragioni il Reishi si presenta come un vero e proprio adattogeno che può essere utilizzato per la gestione dello stress cronico ed il miglioramento della performance individuale: ricco di adenosina, una molecola in grado di agire come miorilassante e decontratturante, riduce la tensione e di conseguenza il dolore muscolare; agisce come vasodilatatore, apportando più sangue ai muscoli, incrementando l’ossigenazione e l’apporto di nutrimento, ripristinando una condizione di maggiore ben-essere anche per la capacità di facilitare una rapida ed efficace eliminazione delle sostanze algogene, riducendo il dolore stesso.

Per questo, oltre che nello sportivo, è un valido alleato nel trattamento della fibromialgia; in questi soggetti, l’effetto ansiolitico diminuisce la sintomatologia che influenza la tensione muscolare, alleviando il dolore.

sistema immunitario ed infiammazione

Il Reishi esercita un’ottima azione antinfiammatoria cortison-like; è in grado di potenziare le difese immunitarie contro germi patogeni essendo in grado non solo di stimolare la risposta immunitaria, ma anche di modularla: per questo si rivela una risorsa efficace anche nelle allergie e nelle malattie autoimmuni: riduce e spesso elimina gli anticorpi patologici, contiene alcune molecole (i terpenoidi) che hanno potenti proprietà antinfiammatorie, simili a quelle del cortisone e ha un’interessante azione antistaminica.

Il Reishi protegge il rene ed è utile nelle malattie renali, che sono caratterizzate da stato infiammatorio e da riduzione della portata di sangue a livello del rene: essendo ricco di adenosina, una sostanza capace di esercitare un’utile vasodilatazione, sembra in grado di aumentare la portata sanguigna al rene e quindi di favorire la sua attività depurativa, aumentando il passaggio di tossine dal sangue al rene, potendo diminuire la creatinina elevata e migliorare la VGF (velocità filtrazione glomerulare).

prostata

Secondo alcuni ricercatori, il Reishi tende a migliorare il flusso urinario e a ridurre l’aumento di volume della prostata, perché inibisce la 5-alfa-reduttasi che trasforma il testosterone in DH-testosterone, responsabile dell’ingrossamento della prostata. Inoltre, blocca altre sequenze biochimiche che producono la crescita della prostata.

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