picnogenolo®

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Miscela di sostanze antiossidanti estratte dalla corteccia di pino marittimo (Pinus Pinaster) o dai semi dell’uva (Vitis Vinifera), contenente proantocianidine (procianidine), la catechine, taxifolina e gli acidi fenolici: spesso viene utilizzato come sorgente di flavonoidi; in realtà il picnogenolo® (pycnogenol®) è una miscela di proantocianidine oligomeriche prodotta da Horphag Research, proprietaria del brevetto, anche se attualmente il nome viene spesso utilizzato per indicare miscele di proantocianidine e polifenoli, estratti dalle piante. Gli estratti di corteccia di Pino Marittimo sono noti per l’azione antiossidante: i suoi primi utilizzi risalgono al XVI° secolo, quando l’ esploratore francese Jacques Cartier, dovendo confrontarsi con lo scorbuto (ovvero la cronica carenza di vitamina C, tipica nei marinai, durante i lunghi viaggi via mare), apprese dalle tribù indigene del Nord America come utilizzare decotti estratti dalla corteccia degli alberi di pino locale, per prevenire le avitaminosi o sintomi carenziali legate alla mancanza di vitamine. Attualmente si utilizzano spesso estratti di mirtillo americano (Vaccinium Macrocarpon [Cranberry]) per produrre miscele antiossidanti dotate di azione paragonabile al picnogenolo.

Le proprietà ascritte al picnogenolo sono essenzialmente antiossidanti: alcuni studi ritengono che sia in grado di prevenire e minimizzare i cosiddetti “danni ossidativi” provocati dai radicali liberi; si ritiene agisca come antinfiammatorio, antiaggregante piastrinico e capillarotropo, preservando il collagene dei capillari sanguigni dall’azione lesiva dell’enzima elastasi; pertanto è spesso utilizzato, frequentemente in combinazione con altri principi attivi, nel trattamento degli edemi, della fragilità capillare, nelle malattie cardiovascolari come l’aterosclerosi o la cardiopatia ischemica, oppure nei disturbi della circolazione periferica, come l’insufficienza venosa e le sue manifestazioni (gambe stanche e pesanti, pruriti, gonfiori). Il picnogenolo sembra essere in grado di agire sui livelli di ossido nitrico (NO), promuovendo la vasodilatazione ed il miglioramento del flusso sanguigno nei tessuti: in uno studio recente è stato determinato come la combinazione tra il picnogenolo e l’arginina risulti molto efficace nello stimolare il flusso sanguigno a livello dei corpi cavernosi del pene o a livello clitorideo, andando a migliorare la disfunzione erettile o la diminuzione della libido; l’incremento della concentrazione di NO sembra avere effetti positivi anche in caso di ipertensione, potendo offrire una strategia efficace per coadiuvare il trattamento dei disturbi circolatori.

Viene utilizzato nei fenomeni di degenerazione del nervo ottico, in caso di glaucoma, o nel trattamento della retinopatia diabetica. e sembra svolgere un’azione stimolante per gli occhi a livello retinico e contro la degenerazione maculare dovuta a fenomeni di senescenza. Più recentemente, il picnogenolo è stato proposto anche nel trattamento del disordine di iperattività e deficit di attenzione nei bambini, ma il suo impiego in questa condizione deve ancora essere chiarito, oppure nel trattamento dei fenomeni degenerativi dei nervi.

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