definizione
Locuzione latina che significa, letteralmente, «modo di vivere» o «stile di vita»; viene utilizzato anche per alludere ad un accordo, spesso provvisorio e non formalizzato, che permette di convivere in situazioni di tensione o contrasti: se ci fermiamo a riflettere, spesso, lo stile di vita è il frutto di un compromesso fra i desiderata e le risorse a nostra disposizione, ovvero fra la forza vitale e la stamina, che determinano la nostra capienza esistenziale, da un lato e gli stressor che la vita pone sul nostro personalissimo cammino, dall’altro.
«modus vivendi» – «stile di pensiero»
Nel linguaggio comune, oggi si tende a sostituire «modus vivendi» con l’americanismo «way of life», volendo identificare, con queste locuzione, le modalità con cui mettiamo in atto nella quotidianità la nostra weltanschauung, cioè la visione della vita, il profilo di pensiero e di azione, i valori, le opinioni ed i comportamenti che ci contraddistinguono («stile di pensiero»).
Qualche volta, a causa di una errata idea di appartenenza ad un gruppo sociale, ad una “tribù”, le persone possono adottare un «modus vivendi» che dipende più dai propri sistemi di credenza che da vere istanze individuali: vengono adottati «schemi di vita» che non mirano alla espressione delle proprie possibilità o alla soddisfazione dei reali bisogni, ma possono nascondere disagi che esprimono inferiorità, inadeguatezza o mancanza di stima per sé stessi.
Talvolta il «modo di vivere» è incongruente rispetto alle esigenze dell’organismo o segue correnti di pensiero orientate a definire quello che viene definito “corretto”, “sano”, “giusto”, secondo filosofie svincolate dall’individualità; la discrepanza fra le esigenze personali ed i comportamenti finalizzati dall’urgenza di essere accettati in un gruppo, possono essere considerati un elemento di grande stress: imponendo standard rappresentati da «modus vivendi» “socialmente accettabili” o riferibili a «credenze tribali», si favorisce l’insorgenza di disturbi egodistonici, che possono portare a forme ossessive-compulsive o manifestazioni fobiche.
la sintonizzazione dell’anima
Pur riconoscendo che alcuni comportamenti o atteggiamenti siano preferibili rispetto ad altri, è necessario comprendere che sono le necessità soggettive che devono essere poste al centro di ogni ricerca del miglior programma di miglioramento personale: la disarmonia che si viene a creare fra i veri bisogni individuali o propri desiderata e le pressioni sociali o relazionali, induce, frequentemente, un dis-confort ed un dis-stress che provocano, da un lato, forme di logoramento e di dispendio energetico che depauperano l’individuo della sua energia vitale, dall’altro, situazioni di disagio somato-emotivo che impediscono relazioni sane e costruttive.
Attraverso un percorso di ricerca e di riequilibrazione indirizzato all’olos, cioè all’individuo nella sua globalità, grazie alla possibilità di effettuare valutazioni multidimensionali che evidenzino le aree di stress, è possibile iniziare quel cammino verso il ben-essere, che contraddistingue l’idea di fondo di questa disciplina: l’obiettivo è offrire spunti e strumenti per permettere non solo l’emergere di quella «vis medicatrix naturæ» innata in ognuno di noi, ma di raggiungere quella «joie de vivre» a cui ognuno di noi può aspirare, liberando quel «flow» e quella «vitalità» che possono contraddistinguere la nostra “qualità di vita”.
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