definizione
Pur essendo considerata un amminoacido non essenziale per l’adulto, è considerato essenziale per la prima infanzia, per i bambini e durante lo sviluppo: in realtà attualmente c’è un atteggiamento di revisione, per cui si ritiene che la produzione endogena sia insufficiente (secondo alcuni autori assente), e pertanto deve essere considerato un amminoacido essenziale; contenuta in proporzioni relativamente elevate nell’emoglobina, il gruppo imidazolo dell’istidina costituisce il sito attivo di molti enzimi, ed è un precursore della biosintesi dell’istamina. La sua formula bruta è C6H9N3O2 ed è caratterizzata da una catena laterale è costituita dal gruppo imidazolico: l’istidina è stata isolata per la prima volta per il fisico tedesco Albercht Kossel e Sven Hedin, nel 1896; il suo nome deriva da isto-, dal greco ἱστός (→ tessuto), col suffisso –ide , con cui sono formati nomi di composti organici come i protidi.
L’istidina è contenuta sia in alimenti di origine animale come carne, pollame, uova, pesce e prodotti lattiero-caseari che di origine vegetale come riso, grano, segale e frumento.
L’istidina è necessaria per la crescita e la riparazione tissutale ed è importante per il mantenimento della guaina mielinica che protegge le cellule nervose, oltre a svolgere un ruolo nella secrezione gastrica e nelle funzioni sessuali; è metabolizzata per formare la carnosina, una molecola che previene l’invecchiamento e l’ossidazione. È il precursore dell’istamina, neurotrasmettitore e neurormone fondamentale nell’immunità e che aumenta la risposta infiammatoria dell’organismo, in particolare a livello della pelle e delle membrane mucose; senza un adeguato apporto di istidina nella dieta e nelle riserve cellulari, i livelli di istamina non possono essere mantenuti.
L’istidina è necessaria per sintetizzare le metallotioneine, una famiglia di proteine con alta affinità per i metalli pesanti, in particolare rame, zinco, cadmio e ferro: questa importante proprietà permette a tali proteine di regolare e conservare i metalli in modo tale da prevenire reazioni di ossidazione incontrollate; l’istidina e altre molecole che contengono il nucleo imidazolico hanno proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e antisecretorie (normalizzazione acida dello stomaco): la capacità dell’istidina di proteggere il tessuto infiammato è attribuita alla capacità di fungere da scavenger delle specie reattive dell’ossigeno (R.O.T.S.), generate dalle cellule durante la risposta infiammatoria acuta. Essa è necessaria all’organismo anche per regolare e usare minerali essenziali presenti in tracce nell’organismo come rame, zinco, ferro, manganese, molibdeno, essendo responsabile anche della eliminazione di alcuni alcuni metalli pesanti come zinco, rame e nichel che vengono legati all’istidina.
L’istidina, oltre a essere il precursore dell’istamina, svolge anche altre funzioni: è richiesta anche per la formazione delle cellule ematiche, essendo un amminoacido presente nell’ emoglobina; alcuni problemi del metabolismo dell’istidina portano ad aumentati livelli dell’amminoacido nel sangue, che possono determinare diversi sintomi: ritardo mentale, problemi fisici, instabilità emozionale, tremore, atassia (un problema del sistema nervoso che si manifesta come mancanza di coordinazione dei muscoli volontari) e psicosi.
La carenza di istidina può portare a un peggioramento delle funzioni cognitiva e mnemonica, oltre che ad alti livelli di ferro nel sangue: sono stati riscontrati bassi livelli di istidina in individui con ferite croniche, mentre una bassa concentrazione di istidina è tipica di pazienti con artrite reumatoide; è capace di inibire le citochine e i fattori di crescita coinvolti nel danno cellulare e tissutale.
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