impotentia generandi

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Dal latino impotentia, che indica l’incapacità di un organo a esplicare un atto o una funzione, e generandi, genitivo del gerundio di generō (generare, riprodursi, procreare, dare alla luce): impossibilità di generare prole, nonostante la possibilità di avere un coito. L’espressione indica l’inettitudine alla procreazione, ossia la sterilità.

Quella maschile riconosce numerose cause (età, malattie testicolari o delle vie spermatiche, endocrinopatie, intossicazioni.), solitamente in grado di causare da azoospermia, oligospermia (ridotta numerosità di spermatozoi prodotti), astenospermia o astenozoospermia (ridotta motilità degli spermatozoi), necrospermia o da anomalie degli spermatozoi: il risultato è comunque l’incapacità di dar vita a un embrione vitale.

Quella femminile, consegue a malformazioni dell’utero, endometriti, tumori, insufficienze endocrine, incompatibilità da gruppo Rh, infezioni e quant’altro possa influire negativamente sulla capacità della donna a coire (cioè ad avere rapporti sessuali genitali), portare avanti la gravidanza o partorire.

 

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