definizione
Condizione caratterizzata da una ridotta concentrazione di zuccheri (glicidi), che risulta al di sotto del valore normale a livello cellulare, in tessuti specifici, come nel caso della neuroglicopenia o nell’ipoglicemia: la glicopenia indica uno stato caratterizzato da concentrazioni dei carboidrati inferiori al set-point omeostatico, cioè ai parametri fisiologici; composta del greco γλυκύς (glukýs → dolce) e πενία (penía → povertà).
La glicopenia è un potente stimolo al senso della fame.
glicopenia e chetoacidosi
Essendo il glucosio il principale substrato energetico, qualora si verifichi una deficienza assoluta o relativa di insulina, associata ad un aumento della concentrazione degli ormoni iperglicemizzanti quali il glucagone, il cortisolo, le catecolamine ed l’ormone somatotropo (GH), si può manifestare una glicopenia intracellulare
In caso di marcato deficit insulinico, il metabolismo energetico della cellula passa da un metabolismo basato sull’ossidazione del glucosio ad uno di tipo ossidativo lipidico, con conseguente aumento della chetogenesi: questo fenomeno è tipico nel caso della chetoacidosi secondaria ad uno stato di diabete mellito, che può manifestarsi anche in soggetti già in terapia diabetica per l’instaurarsi di uno stato di insufficienza insulinica assoluta o relativa.
La chetoacidosi diabetica è caratterizzata da glicosuria, chetonuria (diretta conseguenza della chetonemia) associata ad acidosi metabolica: l’accumulo dei corpi chetonici esita in uno stato di acidosi metabolica e la loro continua eliminazione attraverso i reni aggrava la diuresi osmotica (già presente a causa della glicosuria) con conseguente disidratazione e perdita di elettroliti; talvolta è presente il vomito che accentua lo stato di ipovolemia, di acidosi metabolica nonché gli squilibri elettrolitici.
glicopenia e nutrizione
La glicopenia deve essere considerato l’esito di un quadro di disglicemia a lungo termine di cui il diabete mellito è solo l’esempio più eclatante: la maggioranza delle ipoglicemie vengono disconosciute non riconducendo i quadri disfunzionali causati dal calo glicemico come espressione di neuroglicopenie; oltre all’introduzione di carboidrati complessi, al fine di evitare l’effetto yo-yo della glicemia derivante dall’assunzione di zuccheri semplici (ipoglicemia reattiva), la supplementazione con lisati proteici a base di ammino acidi, in particolare amminoacidi insulinogenici e B.C.A.A., deve essere considerata una scelta primaria per garantire il riequilibrio del metabolismo glucidico (Amino All).
Contestualmente, l’integrazione con prodotti contenenti benfotiamina (Complete Gluco-D) ed acido alfa-lipoico (Total Alpha Lipoic Acid) può contribuire a migliorare l’utilizzo degli zuccheri a livello cellulare, riducendo, grazie ai radical-scavenger ed ai potenti antiossidanti contenuti, i processi dismetabolici e la tendenza alla chetoacidosi, in grado di potenziare l’effetto negativo di eventuali radicali tossici dell’ossigeno; l’utilizzo di nutraceutici (Total Mitochondria) dotati della capacità di migliorare la funzione mitocondriale sia per quello che riguarda la produzione energetica, sia per la detossicazione cellulare deve essere considerato una scelta necessaria per la riequilibrazione dell’organismo ed il recupero dell’omeostasi glicemica.
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