definizione
L’inositolo esa-nicotinato è una forma di vitamina B3 che risulta essere la più sicura per l’assunzione, minimizzando eventuali effetti collaterali: alti dosaggi di niacina sono in grado di ridurre i livelli ematici di colesterolo (ipercolesterolemia)e l’eccesso di acidi grassi a livello ematico (ipertrigliceridemia), avendo un’azione mobilizzante sui grassi epatici e favorendone l’utilizzo metabolico a scopo energetico; la sua azione si manifesta anche nel controllo delle prostaglandine, riducendo la tendenza alla formazione di trombi e l’adesività piastrinica.
L’inositolo esanicotinato consiste in sei molecole di niacina chimicamente legate a una molecola di inositolo: una volta ingerito, l’inositolo esanicotinato si scompone in inositolo e niacina; la niacina favorisce la vasodilatazione (motivo per cui è utilizzato per trattare il fenomeno di Raynaud e la claudia intermittens) e riduce i livelli di lipidi nel sangue (trattamento delle dislipemie, delle ipertrigliceridemie e delle ipercolesterolemie).
vitamina B3
Chiamata anche vitamina PP (pellagra preventis, per il suo ruolo anti-pellagra), con niacina (acidum nicotinicum) solitamente si indicano due molecole tra loro simili: l’acido nicotinico (acido piridil-β-carbossilico, la niacina propriamente detta) e l’ammide di quest’ultimo, la nicotinammide (o niacinamide); scoperta nei primi anni del XX° secolo come rimedio per guarire una malattia del cane nota per la sua sintomatologia come “black tongue” (lingua nera) e considerata da molto tempo equivalente alla pellagra umana: il termine «vitamina PP» deriva proprio da questi studi che ne rivelarono l’azione di prevenzione della pellagra (pellagra preventing factor).
Sia l’acido nicotinico sia la nicotinammide sono derivati della piridina e sono solubili in acqua: assorbiti a livello dello stomaco e dell’intestino, nell’organismo l’acido nicotinico viene convertito a nicotinammide; nel fegato, entrambi i composti sono metabolizzati a piridone (N-metil-2-piridone-5-carbossammide) e N-metil-nicotinammide, escreti con le urine.
La nicotinammide è un componente fondamentale di due coenzimi, ovvero della nicotinammide adenina dinucleotide (NAD) e della nicotinammide adenina dinucleotide fosfato (NADP): il NAD viene sintetizzato, nell’organismo, da tre diverse vie che coinvolgono, rispettivamente, l’acido nicotinico, la nicotinammide e l’acido chinolinico, mentre il NADP è ottenuto attraverso il legame tra un gruppo fosfato e il gruppo OH del NAD.
L’attività della niacina si espleta attraverso il NAD e il NADP che intervengono, come coenzimi di molte ossidoreduttasi, nella maggior parte delle reazioni di trasferimento di elettroni e H+ nel metabolismo dei glucidi, degli acidi grassi e degli aminoacidi; il NAD e il NADP fungono da accettori di elettroni, venendo vengono coinvolti in molteplici reazioni di ossidoriduzione di vie sia cataboliche sia anaboliche, fungendo da accettori di uno ione idruro (H–), che viene ottenuto da reazioni catalizzate da deidrogenasi piridiniche: lo ione idruro viene posizionato su C4 della nicotinammide: poiché tali reazioni sono reversibili e sono dipendenti dal pH, ne consegue che NADH e NADPH possono anche venir ossidati a seconda delle necessità.
Nonostante le notevoli similitudini di struttura e di meccanismo d’azione, NAD e NADP svolgono azioni metaboliche piuttosto diverse e molti enzimi richiedono uno o l’altro: il NAD partecipa prevalentemente alle reazioni che liberano energia (glicolisi, lipolisi, ciclo di Krebs) e diventa NADH che a sua volta cede H (ioni idrogeno) alla catena respiratoria per la produzione di ATP; il NADPH serve come donatore di H nelle reazioni di biosintesi (acidi grassi e steroidi) e nella via dei pentoso fosfati.
Il NAD viene utilizzato anche come substrato da tre classi enzimatiche, due delle quali sono capaci di scindere il legame tra la nicotinammide e il ribosio e di trasferire il ribosio adenosindifosfato alle proteine (la mono-ADP-ribosiltrasferasi e la poli-ADP ribosio polimerasi) mentre la terza è in grado di generare ADP-ribosio ciclico, usato come secondo messaggero da parte delle cellule.
sintomatologia per carenza di vitamina B3
La carenza di niacina provoca la pellagra (pelle agra), descritta per la prima volta nel 1735 da Casal che la denominò “mal de la rosa”, in quanto tale malattia era comune in popolazioni la cui alimentazione si basava quasi esclusivamente sul granturco (polenta): le proteine del mais sono infatti povere di triptofano e la niacina contenuta nei semi è in una forma poco biodisponibile.
La fase preclinica della pellagra è caratterizzata da sintomi aspecifici quali astenia, inappetenza, perdita di peso, vertigini, cefalea e difficoltà digestive: la carenza conclamata si manifesta con alterazioni cutanee (dermatite), intestinali (diarrea) e nervose (demenza), ma la sintomatologia è estremamente variabile da individuo a individuo; la dermatite, in genere, è simmetrica e interessa le parti del corpo esposte al sole con comparsa di aree cutanee eritematose ed edematose (faccia, collo, polsi, dorso delle mani, piedi) che evolvono in ipercheratosi, iperpigmentazione, screpolature e desquamazione.
A livello dell’apparato digerente si riscontrano lesioni a carico della mucosa orale e della lingua (glossite) che appare secca, arrossata all’apice e ai margini e talvolta disepitelizzata diventando rosso scarlatta; i sintomi neurologici precoci comprendono ansietà, depressione e affaticamento che possono evolvere in depressione grave, apatia, cefalee, vertigini, irritabilità e tremori; se non trattati danno origine ad una vera e propria demenza con allucinazioni, delirio e stato confusionale.
Si conoscono anche due malattie congenite caratterizzate da inadeguato utilizzo metabolico della niacina: la malattia di Hartnup e la schizofrenia.
niacina e dislipemie
La niacina possiede la capacità di ridurre i livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue: i primi studi in merito a queste proprietà dell’acido nicotinico furono condotti nel 1955 da Altschul e coll. che osservarono come elevate dosi di niacina fossero in grado di abbassare i livelli di colesterolo nell’uomo; gli studi condotti sull’acido nicotinico hanno evidenziato come questa molecola sia altresì in grado di aumentare il colesterolo HDL fino al 25%.
Il meccanismo d’azione con il quale la niacina è in grado di abbassare i livelli di trigliceridi e colesterolo viene espletato soprattutto a livello del tessuto adiposo: è in questa sede, infatti, che l’acido nicotinico inibisce la lipolisi, riducendo in questo modo la mobilizzazione degli acidi grassi liberi e il loro trasporto al fegato, causando una ridotta disponibilità degli acidi grassi necessari per la sintesi epatica di trigliceridi cui consegue una minor produzione di lipoproteine destinate al loro trasporto (VLDL); poiché le VLDL sono le precorritrici delle LDL, grazie alla riduzione della sintesi delle prime, la niacina porta ad una diminuzione della sintesi delle seconde.
La niacina è anche in grado di ridurre la clearance dell’apolipoproteina A-1 (Apo A-1), il principale componente delle HDL, portando a un incremento dei livelli di queste lipoproteine.
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