emetico

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definizione – classificazione

Letteralmente, che provoca emesi: in genere il termine è riferito a sostanze capaci di stimolare il vomito senza causare altri notevoli effetti collaterali: dal greco ἐμετικός (emetikósemetizzante, vomico), derivato da ἐμέω (eméōvomitare).

Possono essere classificati in:

emetici centrali – agiscono sul centro bulbare del vomito (apomorfina, un derivato della morfina, e gli oppioidi in genere);

emetici periferici – stimolano le terminazioni nervose sensitive del nervo vago (elementi nervosi sensitivi della mucosa gastrica) o del nervo glossofaringeo, causando il vomito per via riflessa (tartaro stibiato, solfato di rame, tossine alimentari e microbiche, chinina, cloruro di ammonio, ferro …).

Un emetico ad azione mista, a livello centrale e locale, è l’ipecacuana, detta anche emetina, droga che si ricava dalle radici di Cephaelis Ipecacuanha, una rubiacea del Brasile.

funzioni

Le sostanze emetiche trovano indicazione nei casi in cui sia necessario sbarazzare lo stomaco da veleni, sostanze nocive, o avvelenamento acuto provocato dalla recente assunzione orale di sostanze tossiche: se la sostanze tossiche sono stata assunte da molto tempo, sono probabilmente riuscite a superare lo sfintere pilorico che divide lo stomaco dall’intestino e quindi non possono essere rimosse con efficacia da un emetizzante, visto che esso permette l’espulsione del contenuto dello stomaco e non dell’intestino.

Nell’ambito delle discipline olistiche, la vomicazione, cioè la pratica di indurre emesi, viene considerata una forma di disintossicazione; ad esempio il panchakarma, un antico trattamento ayurvedico, rappresenta uno dei passaggi più importanti della medicina ayurvedica per riequilibrare l’intero sistema dei dosha.

Gli emetici sono controindicati nelle cardiopatie scompensate, nell’ulcera gastroduodenale, nelle ernie addominali, in gravidanza e negli stati di ipotensione.

pericolo

I principi vomici sono usati impropriamente come pratica per favorire l’eliminazione degli “eccessi”, in alcune patologie del comportamento alimentare, come anoressia nervosa e bulimia, spesso in associazione con farmaci diuretici per eliminare i liquidi e con pratiche che inducono il vomito. L’uso contemporaneo di farmaci emetici, farmaci diuretici e pratiche di induzione del vomito è estremamente pericoloso, perché può determinare disidratazione, ipovolemia, ipotensione arteriosa e perfino la morte del soggetto.

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