definizione
Termine utilizzato frequentemente come sinonimo di vomito, dal greco ἐμέω (eméō → vomitare): può indicare anche un disturbo caratterizzato da una tendenza all’espulsione violenta del contenuto gastrico attraverso la bocca, generalmente preceduto dalla nausea. Le sostanze che provocano il vomito sono chiamati emetici.
emesi come difesa
Può essere considerato una atto riflesso di difesa, con il quale viene allontanato dal corpo il contenuto dello stomaco o, eccezionalmente quello dell’intestino; attraverso la combinazione della contrazione del torchio addominale, dei muscoli intercostali e del diaframma, con la contemporanea chiusura della glottide ed il sollevamento del palato molle, si innesca l’apertura del cardias ed il contestuale spasmo del piloro ed una serie di contrazioni antiperistaltiche della parete gastrica: si ottiene, così, il riflusso del contenuto gastrico nell’esofago e la sua successiva emissione dalla bocca.
il riflesso emetico
Nell’organizzazione anatomo-funzionale del riflesso emetico sono identificabili tre componenti maggiori:
⇒ i sistemi di rilevamento degli stimoli emetogeni, composti da fibre vagali afferenti, il sistema labirintico-vestibolare, la Chemoreceptor Trigger Zone (CTZ) nell’area postrema del tronco encefalico;
⇒ le aree di integrazione (CTZ e centro del vomito nella formazione reticolare parvicellulare del tronco dell’encefalo);
⇒ i sistemi effettori, costituiti da vie afferenti del sistema nervoso autonomo, coadiuvate da fibre motorie diretti alla muscolatura toraco-addominale.
La Chemoreceptor Trigger Zone, detta anche zona grilletto del vomito, è più facilmente raggiungibile da eventuali stimoli che viaggino per via ematica e svolge una duplice funzione:
⇒ il rilevamento della presenza di sostanze emetogene circolanti e la trasmissione dell’informazione al centro del vomito;
⇒ l’integrazione degli impulsi nervosi afferenti e la modulazione dell’attività del centro del vomito
Il centro del vomito, è situato a livello bulbare ed è protetto dalla barriera ematoencefalica, pertanto risulta meno raggiungibile da tossine veicolate dalla circolazione sanguigna: a questo centro pervengono stimoli periferici da varie parti dell’organismo.
La corteccia cerebrale invia stimoli come conseguenza di sollecitazioni olfattive, gustative, visive ma anche come effetto di ricordi o emozioni; le strutture labirintiche dell’orecchio, trasmettendo informazioni relative alla posizione del corpo rispetto allo spazio, possono attivare le reazione emetica; parimenti possono esserci influenze derivanti da diverse parti dell’apparato digerente (gola, stomaco, intestino) o da altri organi come il cuore.
Al centro del vomito arrivano anche altri stimoli derivanti da traumi meccanici, sostanze chimiche (o farmacologiche) tossiche, eventi emozionali sgradevoli o particolarmente importanti. Pertanto coordina gli impulsi afferenti con le risposte neurovegetative efferenti, connettendo funzionalmente gli stimoli emetogeni con la complessa sequenza di eventi somatici e viscerali che compongono il riflesso emetico stesso.
l’emesi
L’atto del vomito é composto da due fasi consecutive:
⇒ la fase prodromica (detta anche pre-eiettiva), caratterizzata dall’insorgenza di nausea, associata a scialorrea, sudorazione fredda, pallore, midriasi e tachicardia, che indicano uno stato di attivazione del sistema simpatico;
⇒ la fase di eiezione, caratterizzata dalla comparsa dei conati e del vomito vero e proprio, ovvero dall’espulsione forzata del contenuto gastrico attraverso il cavo orale.
emesi gravidica
Un quadro particolare è l’emesi gravidica: si presenta soprattutto al mattino a digiuno, accompagnata a un persistente senso di nausea: si può manifestare particolarmente durante i primi mesi di gravidanza, accompagnata dall’accentuazione dei fenomeni simpatici che già compaiono anche in condizioni normali. Può complicare il decorso della gravidanza, nelle forme gravi, causando lo sbilanciamento dell’equilibrio idro-elettrolitico, calo ponderale e crisi convulsive.
altre forme di emesi
La comparsa di vomito complica di frequente il decorso post-operatorio di vari tipi di interventi chirurgici, particolarmente frequente se in sede intra-addominale, probabilmente a causa della stimolazione meccanica dei visceri e del peritoneo. La chemioterapia e la radioterapia antitumorali sono importanti cause di vomito.
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