definizione
Letteralmente, mancanza di orientamento nel tempo e nello spazio causata da una errata percezione della realtà, da cui deriva l’uso frequente della locuzione «disorientamento spaziale» o «disorientamento spazio-temporale»; la non consapevolezza dei rapporti fra la propria persona e l’ambiente, che comporta l’idea che la persona soffra di confusione, sbandamento, sfasamento, smarrimento, o del sentirsi spaesato o turbato: il prefisso «dis», primo elemento di parole composte nelle quali indica negazione o contrapposizione, sottolinea la privazione della «giusta direzione», cioè il corretto orientamento. Con la parola «orientamento», infatti, i Greci ed i Romani solevano sottolineare la direzione “corretta” (oriente) verso cui erigere la facciata o il lato principale dei templi da costruire, cioè verso il sorgere del sole; ugualmente, nella geometria euclidea, orientare una retta od una qualunque linea continua, significa stabilire un verso di percorrenza sopra la linea: pertanto il disorientamento deve essere visto come una perdita dei punti di riferimento, un piano cartesiano, sia esso reale o immaginario, in quanto non solo per orientarci nello spazio è necessario avere punti di repere, ma anche il tempo viene interpretato dal sistema nevoso come una sequenza di eventi, un susseguirsi di momenti, consequenziali, lungo una retta.
Non a caso, nella valutazione di un soggetto sottoposto ad esame medico, per indicare uno stato di benessere, si utilizza la locuzione «vigile e orientato»: il disorientamento trae origine da un sovvertimento di quelle percezioni mentali che, in condizioni normali, permettono al soggetto di trovare punti di riferimento in una data situazione; il disorientamento nello spazio e nel tempo (spazio-temporale) è uno dei sintomi principali della confusione mentale, quello temporale è peculiare delle forme di amnesia nelle quali il soggetto non è più in grado di fissare le informazioni recenti, ma rivive una scena del passato come se si svolgesse nel presente (ecmnesia) oppure viene assalito da una serie di ricordi (mentismo), mentre quello spaziale è più frequente nelle lesioni del sistema nervoso centrale.
descrizione
Si può distinguere un disorientamento rispetto al luogo, al tempo, alle persone ed ognuna di questa diverse forme può avere diversi gradi di espressione o diversa genesi: si può osservare questa manifestazione, brevemente ed in forma leggera, al mattina al risveglio oppure, all’opposto, negli stati confusionali dove le illusioni e le allucinazioni sconvolgono l’immagine della realtà e la confusione delle idee ne impedisce la corretta elaborazione, con conseguente perdita della nozione del tempo ed incapacità di riconoscere i luoghi o le persone.
Chi ne è affetto appare smarrito, confuso, spesso con evidenti difficoltà a coordinare i movimenti, talvolta con la presenza di tremore delle estremità, mal di testa, capogiri, stato di agitazione, obnubilamento del sensorio; in base alla causa, questa manifestazione può essere temporanea o permanente: qualora sia caratterizzato da insorgenza improvvisa richiede particolare attenzione in quanto frequentemente associato a patologie come trauma cranico, ictus, meningite, encefalite ed epilessia, pur essendo possibile il suo manifestarsi come conseguenza di disidratazione o ipoglicemia. Quando si manifesta in modo graduale, invece, la mancanza di orientamento rispetto a spazio e tempo può essere conseguenza del naturale processo di senescenza oppure un sintomo dipende da lesioni alle strutture del sistema nervoso centrale, come i fenomeni ischemici od emorragici, o da patologie degenerative cerebrali, come la demenza vascolare e la malattia di Alzheimer, il morbo di Parkinson, il morbo di Huntington o la malattia di Creutzfeldt-Jakob.
La perdita del senso dell’orientamento può derivare anche da alcuni disturbi metabolici, quali l’ipotiroidismo o la carenza di vitamina B12, (vit. B12 – cobalamina) oppure da intossicazione causata da sostanze tossiche come il piombo, o da effetti a lungo termine di processi infettivi, come la neurosifilide.
Il disorientamento spaziale e temporale può essere causato anche da stati di ansia o panico, dis-stress, abuso di alcol, febbre intensa, disidratazione, ipoglicemia ed iperglicemia, colpi di calore ed ipotensione arteriosa oppure associarsi ad intossicazioni o, all’opposto, a manifestazioni di astinenza da sostanze,psicosi croniche e depressione maggiore; il disorientamento spaziale può essere un sintomo comune nelle sindromi vestibolari, accompagnate da vertigine.
In rari casi, come conseguenza di gravi traumi, di crisi epilettiche o di crisi isteriche, si può perdere il ricordo della propria personalità e della vita pregressa, mentre le impressioni nuove date dall’ambiente sono interpretate correttamente, ma come da una personalità nuova alla vita, benché adulta.
disorientamento senile
Caratteristico è il disorientamento nel tempo che si verifica nella demenza senile e in tutte le altre infermità in cui è grandemente indebolita la fissazione delle tracce mnemoniche: gli avvenimenti più prossimi sono dimenticati e si forma nel tempo una lacuna più o meno estesa, che viene sommariamente colmata da rappresentazioni fantastiche; il ricordo della vita risulta accorciato, gli ammalati denunziano un’età inferiore alla vera, annunziano propositi di matrimonio dimenticando d’aver moglie, parlano della carriera come principianti, dimenticando d’essere giubilati; altro fattore di disorientamento è la confusione dei ricordi dei sogni con quelli degli avvenimenti reali: ciò nonostante, il riconoscimento dei luoghi e delle persone può essere perfetto. Negli stati più gravi di demenza, il disorientamento può essere aggravato dal disgregarsi della nozione della propria personalità.
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