definizione
Dette anche Brassicaceæ, le Cruciferæ, note in italiano come crucifere o crocifere sono una famiglia di piante erbacee contraddistinte da “fiori con petali a croce”: di questa famiglia fanno parte il cavolo (Brassica Oleracea), il crescione (Nasturtium Officinale), il rafano (Armoracia Rusticana), il ravanello (Raphanus Sativus), la rapa (Brassica Campestris), la rucola (Eruca Sativa), sono verdure note perché comuni in tavola sotto forma di foglie, radici o gruppi di fiori immaturi; anche la senape è una crocifera, utilizzata per i suoi semi con cui si fa una salsa piccante, mentre la colza (Brassica Napus), la senape bianca (Sinapis Alba), il ravizzone (Brassica Napus) e la camelina (Camelina Sativa) servono come foraggio e per ricavare olio dai loro semi.
Alcune come la coclearia e la senape nera (Brassica Nigra), posseggono proprietà medicinali mentre altre sono coltivate per la bellezza dei fiori, come la violacciocca (Matthiola Incana), o dei frutti, come la lunaria (Lunaria Rediviva) chiamata anche “moneta del papa”; appartiene alle crucifere anche la Anastatica Hierochuntica, detta “rosa di Gerico”.
Il nome Brassicaceæ deriva dal celtico bresic (→ cavolo), mentre Cruciferæ, discende dal latino crucĭfer (→ portatore di croce), per i quattro petali che contraddistinguono queste piante, disposti a forma di croce: piante readali, con foglie sparse e fiori attinomorfi in racemi; il frutto è tipicamente una siliqua, talora un achenio o un lomento.
Il cavolo (Brassica Oleracea) presenta differenti varietà coltivate, circa 150, si possono riunire, per le caratteristiche in differenti gruppi, chiamati cultivar:
⇒ acephala – dal greco ἀκέφαλος (aképhalos → senza testa), di cui fa parte il cavolo (Brassica Oleracea) propriamente detto, dotate di fusto alto, di cui si mangiano le foglie tenere e le spuntature apicali;
⇒ gemmifera – come il cavoletto di Bruxelles (Brassica Oleracea var. Gemmifera), caratterizzate da fusto alto, lungo il quale si sviluppano all’ascella delle foglie molti germogli in forma di piccole teste globose, che vengono raccolte quando hanno circa la grossezza di una noce;
⇒ capitata – di cui fanno parte il cavolo cappuccio (Brassica Oleracea var. Capitata) con foglie lisce, e la verza (Brassica Oleracea var. Sabauda) con foglie bollose, contraddistinti da fusto abbreviato, foglie accostate in modo da costituire una grossa testa globosa;
⇒ gongylodes – esempio dei quali sono il cavolo rapa (Brassica Oleracea var. Gongylodes) che presenta un ingrossamento globoso alla base del fusto;
⇒ botrytis – comprendente il broccolo (Brassica Oleracea var. Italica) e il cavolfiore (Brassica Oleracea var. Botrytis), che hanno infiorescenza carnosa, compatta, a fiori quasi tutti atrofizzati, nel primo verde, nel secondo gialliccia.
proprietà delle crucifere
In qualità di ortaggi, sono verdure con un basso potere calorico e una grande capacità saziante, grazie alla consistente presenza di fibre e acqua, che conferiscono loro la capacità di migliorare la funzionalità e la motilità intestinale e modulare la risposta glicemica al pasto; gran parte delle proprietà benefiche dei membri di questa famiglia sono dovute al contenuto vitaminico e ad alcuni composti fitochimici che conferiscono loro proprietà metaboliche importantissime per l’organismo.
La vitamina C è fra le principali vitamine presenti nelle crucifere: i broccoli contengono una concentrazione di questa vitamina doppia rispetto all’arancia, anche se i metodi di cottura (calore) tendono a deteriorarla facilmente; la vitamina K, coinvolta nella coagulazione del sangue, nel controllo della circolazione sanguifera e nel metabolismo calcico è molto presente in tutte le crucifere. Le crucifere sono importanti fonti alimentari di betacarotene (precursore della vitamina A), che si trova soprattutto nelle foglie esterne delle piante, e di acido folico (vitamina B9), con il suo ruolo di favorire la produzione dei neurotrasmettitori regolatori dell’umore. La presenza di triptofano, un aminoacido essenziale nella sintesi di serotonina, rafforza l’azione positiva sui sintomi di depressione: la famiglia dei cavoli ne è la fonte vegetale prevalente.
Cavoli, broccoli e affini sono la principale fonte vegetale di alcuni micronutrienti come il calcio, disponibile in forma colloido-osmotica, rendendoli particolarmente utili come componenti di una dieta equilibrata, soprattutto per quelle persone che consumano pochi latticini, per scelta o per via di intolleranze al lattosio o allergie alle proteine del latte; le crucifere sono ricche anche di magnesio, fosforo e potassio, minerali importanti nell’organismo, in grado di contribuire a contrastare la fatica.
I principali composti fitochimici di queste piante sono l’indol-3 carbinolo ed il sulforafano; quest’ultimo non solo è un importante antiossidante e possiede la capacità di essere selettivamente tossico per le cellule maligne, contribuisce nella gestione del dolore neuropatico persistente ed è in grado potenziare l’azione analgesica della morfina. Anche la presenza di flavonoidi, come la quercetina, un potente antiossidante in grado di aumentare la protezione cardiovascolare, e le antocianine, presenti soprattutto nei cavoli di colore viola, conferiscono alle crucifere importanti proprietà antiossidanti.
Le sostanze chimiche presenti nelle crucifere inducono l’espressione dell’enzima epatico CYP1A2 e possono indurre un aumento della produzione del glutatione S-transferasi, del UDP-glucuronosil transferasi e della chinone reduttasi, enzimi potenzialmente coinvolti nella disintossicazione da agenti cancerogeni come l’aflatossina.
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