definizione
Termine utilizzato per la prima volta da William Buckland nel 1829, per descrivere escrementi fossili, viene utilizzato per descrivere fecalomi particolarmente duri, che per l’eccessiva disidratazione e l’apposizione di sali di calcio, si trasformano in concrezioni dure e radiopache: dal greco κόπρος (kópros → sterco, letame) e λίθος (lìthos → pietra); il termine fecalita è un sinonimo.
Presenti all’interno del lume intestinale, dove è maggiore la stasi fecale: i coproliti sono di frequente riscontro nell’appendice o nei diverticoli intestinali, ove possono essere causa di infiammazione; di solito vengono emessi con le feci tuttavia possono arrivare, per le loro dimensioni, a provocare un’occlusione intestinale.
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