definizione
Abnorme brevità dell’esofago che può essere congenita, per insufficiente sviluppo in lunghezza dell’organo, o acquisita; composto di βραχυ– (brachy → corto, breve) assieme ad esofago, οἰσοϕάγος (oisophágos), composto di οἰσ– (ois → portare) e dalla radice ϕαγ (phag → mangiare).
La conseguenza della presenza di un brachiesofago è la risalita del tratto addominale dell’esofago e di parte dello stomaco all’interno della cavità toracica attraverso lo iato esofageo, con al formazione di una cosiddetta ernie iatale: tale condizione, se di grado lieve, può non dare alcun sintomo nel bambino o manifestarsi solo con disturbi lievi come rigurgiti, gastralgia o vomito, per l’appiattimento dell’angolo di His; in genere i sintomi tendono a scomparire col tempo, col passaggio alla posizione eretta e a un’alimentazione solida.
Il brachiesofago può svilupparsi come forma reattiva alla presenza di fenomeni flogistici del L.E.S. o di esofagite: la forma più frequente è una complicanza di un’infiammazione dell’esofago dovuta a reflusso gastro-esofageo (M.R.G.E.); spesso si verifica una modificazione patologica del rivestimento mucoso del basso esofago, che viene progressivamente sostituito da una mucosa identica a quella gastrica. Le principali complicanze sono l’insorgenza di un’ulcerazione, detta ulcera di Barrett, e soprattutto il cancro del basso esofago.
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