definizione
Anglismo, letteralmente “eccitazione, risveglio”, dal verbo to arouse (→ suscitare, destare, provocare), legato ai cambiamenti dell’assetto fisico e psicologico di ogni individuo: il termine indica uno stato generale, ma temporaneo, di attivazione e reattività del sistema nervoso (eretismo), spesso accompagnato da eccitazione, in risposta a stimoli significativi o stressor interni (soggettivi) o esterni (ambientali e sociali): è caratterizzato da un stato di vigilanza e di pronta reazione agli stimoli esterni; l’arousal è la risposta ad un incremento delle richieste prestazionali, alla necessità di performance o come reazione ad una situazione di stress o di sfida, contraddistinto da un maggiore stato attentivo-cognitivo di vigilanza e di pronta reazione agli stimoli esterni, rispetto ad una condizione di riposo.
Il concetto di arousal è associato a quello di «flow» sviluppato da Csíkszentmihályi, uno psicologo ungherese che coniò questo termine per indicare un’esperienza di forte concentrazione durante un’attività agonistica e/o competitiva in genere; solitamente, l’arousal è causato da una motivazione fisiologica di base, quale la nutrizione, la sopravvivenza dell’individuo e/o della specie.
significato fisiologico dell’arousal
Questo stato di eccitazione psicofisica si manifesta ogni volta che si renda necessario un ampliamento delle prestazioni psicofisiche o dell’abilità nel fare, come, ad esempio, quando siamo sottoposti a qualche forma di una verifica od esame, di competizione agonistica, o di reazione ad un attacco od una sfida, ma anche durante l’attività sessuale: durante l’eccitazione psico-fisica causata dall’arousal viene coinvolto sia il sistema nervoso centrale sia il sistema nervoso periferico e vegetativo, con conseguente aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa, per generare una condizione di maggiore allerta sensoriale (iperestesia), mobilità e prontezza di riflessi; tale condizione viene sostenuta dall’attivazione di una risposta generalizzata di adattamento, con il coinvolgimento del sistema catecolaminergico e del sistema colinergico che comporta una maggior rilascio di neurotrasmettitori quali l’acetilcolina, la noradrenalina, la dopamina e la serotonina e di ormoni quale il cortisolo.
L’influenza della formazione reticolo-attivante mesencefalica sul sistema nervoso autonomo e sull’intera corteccia cerebrale è fondamentale: si indica come “sistema di arousal” una rete diffusa di cellule nervose che, scaricando stimoli in direzione della corteccia, mantiene questa in condizioni di eccitazione; durante l’arousal, vengono stimolate alcune aree del sistema nervoso quali il sistema limbico cerebrale (soprattutto ipotalamo e amigdala), i lobi frontali ed i lobi temporali, l’asse ipotalamo-ipofisi-surrenali; sul piano psicologico orienta le nostre capacità di memoria, attenzione, presa di decisioni.
finalità dell’arousal
L’aumento o la diminuzione dell’attività neurovegetativa permette di perseguire i bisogni o di fronteggiare situazioni di emergenza ed è quindi particolarmente coinvolta nelle scelte legate alla ‘sopravvivenza’ quali soddisfazione dei bisogni primari (fame, sete, sonno, attività sessuale,..) e risposte a stimoli percepiti come pericolosi (fuga, attacco, svenimento, blocco dell’azione). L’organismo può prepararsi attraverso due opposte strategie, entrambe utili e adattive:
⇒ iper-arousal o “stato di iper-vigilanza” che generalmente si manifesta con tachicardia, sudorazione eccessiva, respiro accelerato, agitazione fisica e motoria, tensione muscolare, tendenza all’azione, aumento delle capacità attentive, di memoria e decisionali, che possono essere l’espressione di una «fight and flight response», cioè una risposta di tipo attacco (fight) – fuga (flight) – blocco dell’azione (fright &);
⇒ ipo-arousal o “stato di accasciamento” che generalmente si manifesta con rallentamento del battito cardiaco, riduzione della pressione arteriosa, respiro lento, assenza di energie, ridotto tono muscolare, diminuzione delle capacità attentive, di memoria e di elaborazione ragionamento (freeze).
L’arousal è fortemente connesso al concetto di performance ottimale: l’incremento della resa o del rendimento aumenta di pari passo con lo stato di arousal fino a quando un livello di eccitazione che diviene eccessivo, causando, di conseguenza, un decremento della capacità di risposta. («legge di Yerkes–Dodson»)
Lo psicologo Hans J. Eysenck ha individuato nelle tendenze spontanee alla ricerca di un livello ottimale di arousal, una vera e propria dimensione della personalità correlata all’introversione o all’estroversione: dal suo punto di vista, i soggetti cosiddetti introversi possiedono un livello basale di arousal già abbastanza elevato, e tenderebbero perciò a ridurre l’eccessivo aumento dell’attivazione mediante forme diversificate di evitamento sociale e cognitivo, per non subire ulteriori stimoli di ulteriori stimoli; viceversa i soggetti estroversi hanno un livello basale di arousal inferiore e cercano di elevarlo mediante la ricerca di stimoli eccitanti di varia natura. La «optimal performance», cioè la «performance massimale» richiede la capacità di massimizzare la permanenza individuale nella «optimal performance zone», cioè richiede di creare una «confort zone» dinamica, in grado di espandere l’ambito entro cui le sicurezze personali permettono di ridurre l’incremento dell’ansia, accentuando la capacità di coping e la sensazione di confort.
Le emozioni e i sentimenti, secondo alcuni autori, sono legati a un innalzamento del livello di arousal e sollecitano un comportamento volto a restaurare omeostasi: l’umore sarebbe determinato da eventi di modesto significato edonico che comportano un basso livello di arousal, che non produce una risposta comportamentale mentre le emozioni. sono riconducibili a eventi edonicamente rilevanti che producono un alto livello di attivazione e sollecitano una risposta comportamentale.
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