definizione
Indicata, spesso, con al sigla APOB o Apo B, l’apolipoproteina B è la principale componente proteica (primaria) delle lipoproteine a bassa densità (LDL) deputate al trasporto di colesterolo ai tessuti e costituisce circa il 40% della frazione proteica delle lipoproteine a densità molto bassa (VLDL) e dei chilomicroni (che veicolano i trigliceridi di origine endogena ed esogena): l’apolipoproteina B viene considerata un marker significativo, vista l’importante correlazione con la reale concentrazione ematica di colesterolo LDL (anche rispetto al valore rilevabile del colesterolo LDL in circolo) e pertanto può essere considerato un elemento in grado di predire un possibile aumento di rischio per le patologie cardiovascolari aterosclerotiche, anche in un contesto di colesterolo LDL adeguato.
Nel sangue sono presenti due isoforme, l’APOB48, sintetizzata esclusivamente dall’intestino tenue, e la APOB100, prodotta a livello epatico, che è quella normalente rilevata negli esami ematici.
ruolo metabolico delle APOB
Le apolipoproteine si legano ai lipidi per trasportarli nel circolo sanguigno e conferiscono integrità strutturale alle lipoproteine, schermando la parte lipidica idrorepellente (idrofobica) al loro interno e agendo come ligando fisiologico; la maggior parte delle lipoproteine è ricca di colesterolo o di trigliceridi e veicola i lipidi nell’organismo, rendendoli disponibili per le cellule, mentre i chilomicroni sono particelle lipoproteiche che trasportano i lipidi introdotti con la dieta, dal tratto digestivo, attraverso il circolo ematico, ai tessuti, principalmente al fegato ove i lipidi introdotti con la dieta vengono modificati e legati all’Apo B formare le VLDL ricche in trigliceridi: l’enzima chiamato lipasi delle lipoproteine (LPL) rimuove i trigliceridi dalle VLDL per produrre lipoproteine a densità intermedia (IDL) prima e le lipoproteine a bassa densità (LDL) poi.
Ogni particella VLDL contiene una molecola di Apo B che è trattenuta mentre le VLDL perdono trigliceridi divenendo LDL, più ricche in colesterolo, in quanto l’Apo B è in grado di rendere riconoscibili le lipoproteine carrier dai recettori presenti sulla superficie di molte cellule dell’organismo, favorendo l’ingresso del colesterolo all’interno delle stesse: l’interazione ad alta affinità tra le LDL e il recettore delle LDL (localizzato sulla superficie di gran parte delle cellule del nostro organismo) avviene attraverso l’APOB, che è il ligando fisiologico e perciò largamente responsabile della regolazione dei livelli di colesterolo LDL nel plasma.
Il colesterolo trasportato dalle LDL (ove è sempre presente una molecola di Apo B), è di vitale importanza per il mantenimento dell’integrità delle membrane cellulari, per la produzione di ormoni sessuali e di steroidi, anche se un eccesso di LDL può risultare un potenziale cofattore nella genesi delle placche ateromasiche (aterosclerosi) sulla parete delle arterie, corresponsabili dei fenomeni di indurimento e della possibile formazione di tessuto cicatriziale nei vasi sanguigni.
Si ritiene che la presenza di un elevato numero di lipoproteine nel torrente circolatorio dia origine a meccanismi di competizione per i recettori cellulari dell’APOB dal momento che una elevata concentrazione ematica di apoproteina B saturi i recettori cellulari disponibili evidenziando un surplus di lipoproteine nel sangue che possono andare incontro a fenomeni di perossidazione che stanno alla base della formazione degli ateromi.
rilevanza clinica
La concentrazione di Apo B viene considerata da alcuni come il miglior indicatore della presenza di rischio di malattie cardiovascolari, soprattutto alla presenza di fattori predisponenti, anche rispetto alla concentrazione ematica delle LDL stesse, in quanto la quantità di colesterolo contenuta all’interno delle LDL varia, ma ogni LDL contiene solamente una proteina apolipoproteina B: si considera un valore normale di apolipoproteina B-100 nel plasma il range 35÷100 mg/100 ml; anche se il dosaggio dell’APOB nel sangue spesso è ritenuto un indicatore di rischio cardiovascolare, in realtà i livelli di apolipoproteina B possono essere elevati a causa di fattori genetici e/o ambientali come, l’ipercolesterolemia, una dieta ipercalorica ricca di grassi saturi e zuccheri semplici, il sovrappeso e/o la sedentarietà, oppure la gravidanza, i difetti nei recettori dell’LDL, l’ostruzione delle vie biliari o la sindrome nefrosica, mentre si osserva una diminuzione in caso di epatopatie, sepsi, assunzione di estrogeni o qualora sia presente un deficit familiare dell’apolipoproteina B.
I livelli della apolipoproteina B vengono spesso relazionati a quelli della apolipoproteina A1 (che caratterizza il colesterolo HDL): più basso è questo rapporto (APO-A1/APOB), maggiore si ritiene il rischio cardiovascolare.
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