etimologia – definizione
Il termine antagonista nasce dalla radice greca ἀνταγωνιστής (antagōnistḗs → che si oppone, che esercita un’azione contrastante) composta di ἀντί– (anti– → contro) e ἀγωνιστής (agōnistḗs → che lotta, che contrasta): che esercita un’azione o una reazione di senso fisiologico opposto a quella di un altro soggetto agente; contrasto fra due attori che esprimono forze opposte.
sostanza antagonista
In ambito biochimico, una molecola si definisce antagonista quando, pur legandosi selettivamente ad un recettore, non lo attiva, cioè blocca la trasduzione del segnale: i farmaci e le sostanze ad azione sono dotati di affinità per il recettore, ma sono privi di efficacia intrinseca, cioè non sono in grado di provocare la reazione fisiologica normalmente espressa dal ligando endogeno. (il ligando è una molecola in grado di unirsi selettivamente e reversibilmente ad una proteina, sia essa un recettore o un carrier transmembrana caratterizzate dalla presenza di un sito di riconoscimento, in grado di reagire esclusivamente ad una determinata sostanza: potrebbe essere paragonato ad una chiave che può entrare solo e solamente nella toppa dotata di una mappatura specifica.)
Se una molecola antagonista viene aggiunto ad un sistema in cui sia presente l’agonista corrispondente, si otterrà una competizione per potersi legare al recettore specifico, con una conseguente una diminuzione della risposta biologica rispetto ad una situazione analoga in cui ci sia solo il ligando endogeno.
muscolo antagonista
Se ci si riferisce alla contrazione muscolare, e un muscolo (o ad un gruppo muscolare), contraendosi, provoca un movimento, che “lotta contro” all’azione del muscolo agonista, contrastando lo spostamento, è chiamato muscolo antagonista; l’antagonista attua una risposta volta a inibire o ad osteggiare il gesto attivato dal “primo motore”, cioè dell’effettore che genera l’azione, quello che causa il movimento.
« all'indice del glossario