definizione
Chiamata ance Lucerne, col nome Alfalfa si indica nei paesi anglosassoni (dall’arabo al-fáṣfaṣa → foraggio, padre di tutti i cibi), l’erba medica, ovvero la Medicago Sativa, una pianta perenne a fiore, coltivata come foraggio (fieno di erba medica), alimento (germogli di erba medica) e fissatore di azoto nei campi nella rotazione delle colture. La Medicago Sativa cresce fino a 1 m di altezza, a un ritmo medio, fiorendo da giugno a luglio, mentre i semi maturano da luglio a settembre; la specie è ermafrodita ed è impollinata da api, lepidotteri (falene e farfalle) ed è autofertile.
proprietà
Utile per la ritenzione idrica e per i disagi all’intestino, contiene naturalmente minerali e vitamine del complesso B, vitamina C ed E, e vitamina K, oltre a quantitativi apprezzabili di clorofilla, contribuisce al metabolismo dei lipidi ed è di utile supporto nel contrasto dei disturbi della menopausa.
controindicazioni
La pianta contiene sostanze simili alla saponina, potenzialmente dannose: anche se l’assunzione di grandi quantità può causare la disgregazione dei globuli rossi (emolisi), le saponine sono scarsamente assorbite dal corpo umano riducendo significativamente il possibile danno. I germogli di erba medica (e soprattutto i semi) contengono L-canavanina: l’ingestione di questa sostanza può causare la recidiva del lupus eritematoso sistemico in pazienti in cui la malattia era diventata dormiente; la FDA consiglia che i bambini, gli anziani e le persone con un sistema immunitario compromesso dovrebbero evitare di mangiare germogli di erba medica a causa della contaminazione batterica.
L’assunzione di germogli sarebbe da evitarsi durante la gravidanza e l’allattamento, per le persone con cancro sensibile agli ormoni, nei soggetti affetti da gotta (a causa delle purine); è dotata di un’azione antagonizzante l’effetto anticoagulante del warfarin, per la presenza di vitamina K. Può interferire con l’effetto immunosoppressivo dei corticosteroidi.
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